Giovanni Brusin. Scritti su quotidiani, 1927-1974 (2025)

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I giornali di Francesco Griselini (1764-1774)

danilo bonora

1998

Tesi di dottorato a.a. 1994-1995 Università di Venezia e Padova 22 Ibid., lettera da Venezia, 19 luglio 1751, a Remondini. La Philosophie du bon-sens del D'Argens figurava infatti tra i libri di cui il revisore alle stampe Donadoni ancora nel 1778 chiedeva la proibizione ai Riformatori dello Studio di Padova; cfr. F. PIVA, Censura e cultura francese, cit., pp. 148-9 e 210. 23 Cfr. G. DANDOLO, La caduta della Repubblica di Venezia, cit., p. 392. 24 P. PECCHIAI (La "Società Patriottica" istituita in Milano dall'imperatrice Maria Teresa. Cenni storici, cit., p. 110) scrive di aver visto nella Biblioteca Trivulziana una copia dell'atto di matrimonio datato 28 novembre 1743, parrocchia di S. Gregorio. 25 Cfr. BMC, Cod. Cicogna 3374, un faldone adunato da Emanuele Cicogna, che raccoglie anche documenti e appunti del prelato Girolamo Griselini, nipote dello scrittore (era figlio del fratello Giovanni Maria). Su Giovanni Casoni cfr. la voce di P. PRETO nel Dizionario biografico degli italiani [= DBI], vol. XXI, Roma 1978. 26 Cfr. F. GRISELINI, Del genio di F. Sarpi in ogni facoltà scientifica e nelle dottrine ortodosse tendenti alla difesa dell'originario diritto de' sovrani ne' loro rispettivi dominj ad intento che colle leggi dell'ordine vi rifiorisca la pubblica prosperità, Venezia, Bassaglia 1785, t. I, p. 5. Sul Foscarini cfr. F. VENTURI, Settecento riformatore. Da Muratori a Beccaria, Torino 1969, pp. 277-92. Cfr. anche la Nota introduttiva di E. LESO all'antologia di scritti del Foscarini in AA. VV., Dal Muratori al Cesarotti, t. V, Politici ed economisti del primo Settecento, Milano-Napoli 1980, pp. 169-202. Danilo Bonora I giornali di Francesco Griselini 6 6 che si prese l'Ecc.mo Sig. Cavaliere e Procuratore Marco Foscarini nel portare il Decreto, ed il coraggio, che al Griselini medesimo fece l'Ecc.mo Sig. Bernardo Nani di sempre onorata ricordanza, lo fecero superare tutte le difficoltà" del restauro, che aveva l'oggetto "di preservare quattro cospicui monumenti del genio, e dell'industria della Nazione, ed istituiti ad eternare la memoria di quegl'illustri patrizi, che per i loro perigliosi viaggi in rimote ed incognite Regioni portano il nome di primi Scopritori, e di promotori della Scienza Geografica". Il tema delle tavole era una sintetica celebrazione dell'espansione veneziana, un brillante frammento della sua storia: "i viaggi di Marco Polo in China e nella Tartaria; que' di Ambrogio Contarini e di Giosafat Barbaro nella Persia; la topografia dell'Egitto, della Siria e dell'Arabia, colla navigazione del Mar Rosso; ed il Teatro del Commerzio de' Veneziani dalla Fiandra fin oltre il Tanai". Oltre al semplice restauro Griselini aveva avviato -scriveva -"un altro lavoro coerentissimo alle medesime [tavole], che felicemente ideato da personaggio rispettabilissimo, il quale onora questa Ecc.ma Magistratura, trovasi di presente in gran parte eseguito dallo stesso Griselini con tutta quell'attenzione e obliganza e diligenza di cui è stato capace. Questo lavoro è fatto su tre gran Tele, alta una piedi 18 e larga 8; le due altre alte piedi 12 e larghe 9. Consiste egli in tre Tavole Geografiche, e Corografiche, la prima delle quali rappresenta i viaggi dei due fratelli Zeni nel secolo XIV e le scoperte da essi fatte sotto il polo artico; cioè della Groenlandia, Frislandia, Islanda, unitamente col naufraggio di Pietro Quirini sulle coste della Norvegia, ove trovò le Isole di Rusten. La seconda indica le scoperte fatte da Luigi da Mosto nel secolo XV; cioè del Senegal, del paese di Gambia, e delle Isole di Capo verde. La terza è il teatro delle famose navigazioni di Sebastiano Cabota veneziano, il quale, oltre d'esser stato uno de' primi osservatori della declinazione Magnetica, scoprì sotto il polo all'altezza della nuova Zambia le imboccature del fiume Obio; gran parte delle costiere dell'America Settentrionale, l'isola di Capo Bretone, e poi nell'America meridionale il fiume della Plata, ch'egli rissalì sino al confluente dell'Uraguai" 27 . Appare evidente che l'autorità veneta aveva guardato con benignità Griselini non solo la sua perizia ma anche per l'entusiasmo manifestato verso la grandezza della storia patria; infatti -scriveva Griselini in una supplica -"l'esistenza di questi lavori serve [...] a far conoscere colla maggior evidenza, che mentre in quel secolo [scil. sedicesimo] il resto dell'Europa tutta trovavasi nella maggior ignoranza della geografia rappresentativa, ella medesima era da veneziani posseduta, e sommamente coltivata, ed anzi per esatte osservazioni replicatamente fatte sulle tavole della Sala dello Scudo, e nominato planisferio, pienamente è avvenuto di rilevare, che i Veneziani eran già anche molto innanzi pervenuti a correggere colla scorta di personali ispezioni, a cui loro ne apprestavano motivo e viaggi, che di continuo intraprendevano per mare e per terra, gli errori palmari delle Tavole Tolemaiche rimodernate dal famoso Holauit rispetto alla posizione de luoghi, ed alla loro longitudine, e latitudine, nonché i sbagli che incontravano negli antichi itinerarj degli arabi, ed in altri [...] monumenti di questo genere" 28 . Griselini rimase sempre debitore al 27 Memoria autografa, in Archivio di Stato di Venezia [= ASV], Riformatori dello Studio di Padova, filza 29, c. 58. Di Griselini esiste peraltro una Succinta descrizione delle tele geografiche ora rinnovate ed accresciute nella sala dello Scudo nel Palazzo Ducale ed esposte alla pubblica vista il dì 24 dicembre 1762, la cui edizione a stampa curata da Emanuele Cicogna, Venezia, Tipografia dell'Ancora 1880, è probabilmente descritta di un'edizione del 1763 stampata a Venezia, opuscolo, scriveva già G. DANDOLO, "divenuto rarissimo" (La caduta della Repubblica di Venezia e i suoi ultimi cinquant'anni, cit., pp. 393-4). R. GALLO (Le mappe geografiche del Palazzo Ducale di Venezia, "Archivio veneto", s. V, XXXII-XXXIII, 1943, p. 64) segnala la conservazione di una copia nella BMC, Ms. Gradenigo 185, cc. 330-336. Un'altra copia manoscritta ibid., Cod. Cicogna 3374. Cfr. anche Cod. Cicogna 3006/XIV. Ancora sulle tele del Palazzo Ducale cfr. "Minerva o sia nuovo giornale de' letterati d'Italia", n. X, dicembre 1762, pp. 27-34; G. L. BERTOLINI, Relazione sul restauro delle Carte Geografiche del Palazzo Ducale di Venezia (1762) di Girolamo Zanetti, "Bollettino della Reale Società Geografica Italiana", s. VII, nn. 7-9, 1925, pp. 309-40; A. A. MICHELI, I lavori geografici di Francesco Griselini, "Rivista di Venezia", febbraio 1934, pp. 45-50. 28 ASV, Riformatori dello Studio di Padova, filza 29, c. 58v. Danilo Bonora I giornali di Francesco Griselini 7 7

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Jan Fabre, Giornale notturno 1978-1984

Acting Archives

Jan Fabre Giornale notturno 1978-1984, 2012

Il titolo (Libro notturno) fa riferimento al fatto che gran parte delle frasi è stata annotata, appunto, di notte, in una sorta di vita parallela a quella diurna. Se di giorno Jan Fabre allestisce mostre o spettacoli, esegue performance, visita gallerie e inizia collaborazioni professionali, la notte dando prova di inesauribile energia crea (disegni soprattutto) e riflette su sé stesso, la vita e l'arte, con un'onestà e 'rigore' mentale e fisico che disarmano, sconvolgono e coinvolgono. 1978 Anversa, 7 febbraio Bellezza: il voodoo che guarisce o avvelena il corpo. Anversa, 9 marzo Le donne hanno il privilegio assoluto della trasgressione. Le donne, loro hanno accesso all'eccesso. Le donne sanno che noi uomini siamo donne. Anversa, 13 marzo Voglio vedere tutto quello che c'è da vedere in questo paese. Ogni sabato e domenica visito tutte le gallerie e gli spazi in cui si espone 'qualcosa'. Ed è difficile trovare 'qualcosa di buono'. Sono un cercatore d'arte e l'arte è più difficile da trovare dell'oro. Anversa, 20 maggio Oggi c'è stata la prima di Sette modi di restare ai margini di René Verheezen. Gli attori e le attrici a quanto pare hanno recitato bene perché c'è stato un applauso lungo e fragoroso. Non ci ho capito niente. Di questa reazione, del successo. Gli attori, ai miei occhi, dovevano essere satiri, demoni e dèi. E mi sembravano così per bene e così docili, in altre parole 'troppo fiamminghi'.

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Fratelli d’Italia, romanzo post(moderno) di Arbasino

Leonardo Lastilla

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Dalla Prima alla Seconda Repubblica: Giovanni Orsina

Lorenzo Carchini

La lezione del professore Giovanni Orsina si inserisce all'interno del tema generale della Summer School, Crisi della politica, crisi della rappresentanza tra Stati Uniti ed Europa, analizzando in particolare il caso italiano.

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Per le riviste di Vecchietti negli anni ’30-’40

Francesca BArtolini

Moderna/Comparata, 2017

Retracing Dessí’s collaboration in the magazines “L’Orto”, “Primato” and “Cronache” directed by Giorgio Vecchietti, among stories, essays and reviews that have remained largely unpublished, means deepening the writer’s artistic development by exploring into the creative laboratory of his debut. The 36 texts collected and commented by Francesca Bartolini allow us to analyse the thematic and stylistic approaches that were further developed and deepened in the subsequent production. At the same time they take into account the years of the fascist dictatorship, allowing us to investigate the development of an intellectual conscience engaged in an anti-fascist, rebel movement typical of many writers of that generation. Weaving the critical discourse with the reading of the correspondence, the complex relationship that linked Dessí to the three editorial offices is noted, testifying to the passion of a young artist eager to follow his inclination, but also aware of the difficulty of prese...

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LETTERATURA DIALETTALE MILANESE AUTORI E TESTI - Prissian da Milan - Prada

Massimo Prada

Prime pagine dell'articolo dedicato al Varon Milanes nell'antologia curata da Silvia Morgana, LETTERATURA DIALETTALE MILANESE. AUTORI E TESTI, Roma, Salerno, 2022

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LE PAGINE SARDE DEI QUOTIDIANI NAZIONALI "L'UNITA'", "IL POPOLO", "IL GIORNALE D'ITALIA" E "IL TEMPO" (1947-1972)

Andrea Corda

1. La Sardegna oggetto di attenzione di quotidiani e periodici nazionali ei primi anni del secondo dopoguerra, nell'Italia repubblicana iniziò un'opera di riscoperta del Meridione e delle isole, raccontati da inchieste sociali che intendevano dare un contribuito all'evoluzione del Sud e quindi del Paese intero. Scrittori e giornalisti produssero articoli di qualità, facendo conoscere ai lettori inediti aspetti della società italiana. Alcuni quotidiani come N Diacronie Studi di Storia Contemporanea  www.diacronie.it N. 22 | 2|2015 Costruire. Rappresentazioni, relazioni, comunità 6/ Le pagine sarde dei quotidiani nazionali «l'Unità», «Il Popolo», «Il Giornale d'Italia» e «Il Tempo» (1947-1972) Andrea CORDA * Nel secondo dopoguerra «l'Unità», «Il Popolo», «Il Giornale d'Italia» e «Il Tempo» furono i primi e unici quotidiani nazionali a pubblicare, con le loro edizioni locali, un'intera pagina contenente le notizie e la cronaca dei principali avvenimenti riguardanti la Sardegna. La presenza di un'edizione sarda rientrava peraltro nel quadro di un'iniziativa editoriale ad ampio raggio che mirava ad allargare il bacino diffusionale di queste testate nelle principali regioni meridionali. Proprio prendendo le mosse da qui, l'obiettivo del saggio è indagare i motivi che indussero alcuni gruppi editoriali a espandersi in Sardegna, descrivere le scelte editoriali che contraddistinsero questo aspetto dell'informazione, le principali firme dei corrispondenti, i lettori "tipo", nell'intento di capire quanto tali giornali riuscissero a incidere sul tessuto sociale sardo e ad aggiungersi alla vendita dei quotidiani regionali già presenti in loco.

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Rudj GORIAN, I “calcoli barzelliniani”. Studi e opere del buchalter Gian Giuseppe Barzellini tra editoria goriziana, stampa italiana, ricezione europea, in Gorizia. Studi e ricerche […], a cura di Silvano CAVAZZA e Paolo IANCIS, Udine, Deputazione di storia patria per il Friuli, 2018, pp. 197-226.

Rudj Gorian

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LE OPERE E I GIORNI BIBLIOGRAFIA DEGLI SCRITTI DI EUGENIO DI RIENZO 1979-2022

Pioeugenio Dirienzo

Nuova Rivista Storica, 2022

A cura di Alessandro guerra (60) (*) Da questa bibliografia sono stati esclusi le recensioni e i molteplici interventi di Eugenio Di Rienzo apparsi su riviste scientifiche, testate giornalistiche («Rinascita», «il Manifesto», «il Giornale», «Libero», «Il Messaggero», «Corriere della Sera») e vari siti internet.

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Sofonisba di Giovan Giorgio Trissino

Claudia Castorina

2016

In the context of the census of sixteenth and seventeenth century tragedies, we publish the record of Trissino's Sofonisba, the first Italian regular tragedy. ------ Nel contesto del censimento delle tragedie cinque-seicentesche si pubblica la scheda sulla Sofonisba del Trissino, la prima tragedia regolare italiana.

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Hobby: Mycology, Stone skipping, Dowsing, Whittling, Taxidermy, Sand art, Roller skating

Introduction: My name is Kerri Lueilwitz, I am a courageous, gentle, quaint, thankful, outstanding, brave, vast person who loves writing and wants to share my knowledge and understanding with you.